Le attività progettuali prevedono la realizzazione di diverse fasi e operazioni di seguito elencate:
- Ricerca e individuazione delle varietà e delle accessioni di maggiore interesse e di quelle a maggiore rischio di erosione genetica,
- Raccolta dei campioni delle accessioni individuate,
- Verifica fitosanitaria dei campioni raccolti,
- Caratterizzazione del materiale vegetale,
- Conservazione in vivo ed in vitro,
- Catalogazione e Archiviazione dei dati.
- La prima fase di attività, supportata da indagini bibliografiche e di campo, condurrà all’individuazione degli areali di raccolta. Essi verranno identificati nell’ambito dell’intero territorio regionale, in quei ambiti territoriali dove le colture in oggetto sono attualmente coltivate o dove sono presenti in stato di abbandono, considerando anche ville e giardini in cui possono essere presenti varietà ed ecotipi antichi.
- Dagli areali di raccolta saranno prelevati i campioni vegetali, redigendo opportune missioni di raccolta del materiale vegetale, in funzione dei periodi dell’anno e dello stadio vegetativo della pianta. Essenzialmente verranno prelevate marze, opportunamente etichettate e schedate, per la moltiplicazione e per gli innesti necessari alla realizzazione del frutteto didattico-dimostrativo.
- I campioni vegetali prelevati verranno esaminati per la verifica dello stato fitosanitario, mediante l’applicazione di opportuni esami e test, al fine di controllare la presenza di patogeni da qualità e le principali malattie virali e batteriche di interesse delle specie in oggetto.
- Successivamente verrà avviata la fase di caratterizzazione del materiale da collezionare, volta ad identificare le principali caratteristiche morfo-fisiologiche ed agronomiche. Tali valutazioni sono di fondamentale importanza nei programmi di raccolta, catalogazione e conservazione del germoplasma, nell’individuazione di caratteristiche utili ad un’eventuale azione di valorizzazione del prodotto o di utilizzo diverso della risorsa genetica in oggetto, negli studi sulla variabilità genetica presente fra specie ed entro specie, nel definire l’esatta identità dei diversi materiali genetici, a fini di studio e di tutela sul mercato. Tenuto conto che l’espressione dei caratteri agronomici è fortemente influenzata dall’ambiente di coltivazione, la caratterizzazione morfo-fisiologica e agronomica sarà svolta in loco mediante regolari e periodici sopralluoghi negli areali di raccolta in corrispondenza delle diverse fasi fenologiche delle accessioni individuate (fioritura, allegaggione, fruttificazione, accrescimento dei frutti, maturazione). Si prevede quindi l’utilizzo dei marcatori morfologici e fisiologici, che sono stati da sempre utilizzati nell’attività di raccolta, conservazione e gestione del germoplasma, anche se presentano lo svantaggio di essere influenzati dall’ambiente nella loro espressione.
Tecniche di conservazione
Due strategie complementari vengono oggi seguite e sono contemplate dalla Convenzione sulla Biodiversità (articolo 8 e 9), dall’Agenda 21 (capitolo 14 e 15) e dalla Strategia Globale sulla Biodiversità (WRI et al., 1992): la conservazione in situ e quella ex situ. Il primo approccio consiste nella protezione dei sistemi in cui le specie selvatiche si sono evolute e le specie coltivate si sono originate e sviluppate. Le riserve della biosfera, i parchi nazionali, le aree protette e tutte le colture conservate a livello di comunità agricole fanno parte della strategia di conservazione in situ. Il secondo approccio consiste nella raccolta dei materiali vegetali (semi, parti di pianta o piante intere) e nella loro conservazione in banche dei semi, orti botanici, arboreti, collezioni di campo, collezioni in vitro , lontano dal luogo d’origine delle specie. Un’attenzione crescente viene rivolta alla conservazione della biodiversità vegetale ex situ, anche in attuazione agli obblighi previsti dalla Convenzione sulla Diversità Biologica (Rio de Janeiro, 1992). Quest’ultima, infatti, all’articolo 9 “Conservazione ex situ” indica una serie di misure da adottare per il recupero, la ricostituzione e la reintroduzione di specie minacciate a completamento delle strategie di conservazione in situ. La conservazione in situ (aree di origine) e quella on farm (nelle aree di coltivazione) sono prioritarie, ma quella ex situ (banche genetiche, collezioni, orti botanici, ecc.) si rende indispensabile in quei casi in cui le prime due, per motivi diversi, sono difficili da realizzare. Attualmente, infatti, le molteplici pressioni che agiscono sugli habitat possono in alcuni casi minacciare la sopravvivenza di una o più specie o l’integrità e la funzionalità di interi ecosistemi, tanto da rendere difficile attuare strategie di conservazione in situ. In questi casi, solo le tecniche ex situ possono garantire la conservazione della variabilità genetica del germoplasma (semi, polline, parti di pianta, spore, ecc.) e quindi la rigenerazione, riproduzione e/o moltiplicazione delle specie da conservare. La conservazione ex situ ha inoltre un ruolo indispensabile per la ricerca e il miglioramento genetico al fine di promuovere un utilizzo sostenibile del germoplasma disponibile. Di tutte le forme di conservazione ex situ, le più diffuse sono le collezioni di semi e le collezioni di piante in campo, mentre piuttosto rare sono le collezioni in vitro e ancor più rare quelle a bassissime temperature (- 196° C), incluse le banche di DNA. Per le specie oggetto del presente progetto si applicheranno tecniche di conservazione ex situ, sia in vivo, sia in vitro.
Conservazione in vivo
La conservazione in vivo sarà realizzata mediante la realizzazione di un campo collezione. Esso sarà strutturato in modo da consentire l’ingresso dei macchinari per lo svolgimento delle normali operazioni colturali, per la conduzione di prove agronomiche e per la fruizione in relazione alla sua funzione didattica.
Leggi tuttoConservazione in vitro
Tra i diversi metodi proposti per la conservazione ex situ di germoplasma autoctono, le tecniche di coltura in vitro o micropropagazione, già a partire dagli anni Settanta, hanno dimostrato grandi potenzialità applicative a supporto dei sistemi più tradizionali di propagazione del materiale vegetale.
Leggi tuttoCatalogazione e archiviazione dati
L’insieme delle informazioni derivate dalle indagini sulle accessioni collezionate, sulla loro caratterizzazione e sulla loro conservazione saranno raccolti su supporto informatico, elaborati e archiviati al fine di costituire un database di facile accesso per l’immediata consultazione e la gestione del materiale vegetale.
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